Le archistar che stanno ridisegnando il volto di Milano Grattacieli, parchi, spazi pubblici e soluzioni per accrescere accessibilità e risparmio energetico. A Milano crescono i progetti d’autore

Le archistar che stanno ridisegnando il volto di Milano Grattacieli, parchi, spazi pubblici e soluzioni per accrescere accessibilità e risparmio energetico. A Milano crescono i progetti d’autore

 

 

 

Grattacieli ma non solo. Dagli ex scali ferroviari ad aree dismesse che in mano – e nella mente – di grandi archistar (italiane e internazionali) stanno ridisegnando la Milano del futuro. L’ultimo progetto di ampia riqualificazione che vuole cucire il vecchio complesso di Pirelli 39 con la Biblioteca degli alberi e creare spazi verdi per la cittadinanza è stato presentato. un mese fa, da Stefano Boeri insieme agli architetti americani Diller Scofidio + Renfro (co-progettista della “High Line” di Manhattan e anche tra gli autori del masterplan che ha vinto il rifacimento dell’ex Scalo Porta Romana e dell’annesso Villaggio Olimpico).

Il complesso, che comprenderà un palazzo uffici – quello esistente riqualificato e ampliato – e un edificio residenziale, una sorta di nuovo Bosco Verticale, richiede un investimento da 300 milioni di euro che sarà sostenuto da Coima (cifra comprensiva dell’acquisto). La riqualificazione cambierà il volto a questo spicchio di città per renderlo «green», con pista ciclabile e serra sotto il ponte su Melchiorre Gioia. Poco lontano, ed entro il 2021, Mario Cucinella Architects taglierà il traguardo della torre Unipol che sta salendo nell’area di Porta Nuova a Milano. Sono 23 i piani previsti per una altezza di 120 metri complessivi. Il grattacielo sarà tutto di acciaio, legno e vetro e avrà alla sommità una serra bioclimatica che potrà ospitare eventi. Un Diagrid, una rete (simile all’impalcatura di un gasometro) di aste metalliche inclinate che costituirà la struttura portante perimetrale dell’edificio, avvolto poi esternamente da una pelle trasparente studiata per riflettere la luce.

I tempi sono in linea con le previsioni anche per Gioia 22 (La Scheggia) che Coima sta realizzando per Ubi, vista la vendita conclusa la scorsa estate. Il nuovo headquarter è passato a Ubi dopo che la banca ha acquistato tutte le quote del fondo immobiliare Porta Nuova Gioia che ha in pancia lo sviluppo della torre – nata con un investimento per il fondo sovrano di Abu Dhabi –, architettura avveniristica disegnata dallo studio Pelli Clarke Pelli Architects. Una volta completato il grattacielo a fine anno, che nelle parole di Manfredi Catella avrà un valore di 450 milioni di euro, Ubi intende cedere quote del fondo a investitori internazionali.

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